La pianificazione successoria
La protezione del proprio patrimonio è un aspetto molto importante. L’8% circa sul totale della popolazione fa una successione testamentaria. Perché’? Certamente nessuno pensa volentieri alla propria successione, un po’ per scaramanzia e un po’ perché ci sentiamo “immortali” e tanto più si è giovani tanto più si rimanda questi pensieri e si va avanti con gli anni, cercando di “esorcizzare” l’evento. In realtà, la protezione del proprio patrimonio non ha età e risulta sempre attuale per tutti.
La famiglia è una realtà sempre più complessa. Negli anni passati le famiglie erano prettamente patriarcali, adesso viviamo in un’epoca che vede la diminuzione delle coppie coniugate con figli, mentre quelle non coniugate con figli stanno aumentando. La propensione al matrimonio è diminuita e circa il 33% dei matrimoni si conclude con la separazione.
Per questi motivi, essendosi trasformata la composizione delle varie famiglie è opportuno proteggere il proprio patrimonio a seconda naturalmente del proprio status: nel matrimonio, al momento della successione si è certi che nell’eredità è compreso anche il coniuge (se in vita naturalmente), mentre in una convivenza, il/la compagno/a non è incluso nella successione.
Spesso, non sappiamo bene come affrontare il tema eredità e del passaggio generazionale della propria ricchezza. Sicuramente però non si vorrebbe che il proprio patrimonio, faticosamente costruito, fosse, in fase di successione, intaccato da importanti prelievi fiscali. E altrettanto si eviterebbe volentieri che la propria famiglia fosse obbligata a vendere proprietà per far fronte a debiti pregressi o impossibilitata per mesi/anni ad accedere al patrimonio bloccato dalla procedura di successione o da eventuali creditori.
Piuttosto farebbe piacere assicurare una perfetta uguaglianza ai propri figli in fase ereditaria per evitare che si possano verificare contese successive o tutelare quel/la compagno/a con la quale c’è stato un legame anche se non formalmente regolato con il matrimonio.
Invito saggiamente a prenderne consapevolezza e decidere cosa fare, anche perché se non ci pensiamo in prima persona, ci penserà lo Stato direttamente per noi.
Una corretta consulenza finanziaria e patrimoniale parte prima dalla mappatura della famiglia e successivamente dal resto delle esigenze.