Il buon consulente non è un consulente buono
In base a quali caratteristiche ritenete che un consulente possa essere un “buon” consulente?
I clienti prima di essere tali, sono persone, sono diverse l’une con le altre e non possono essere trattate nello stesso modo. In medicina il paziente non è una macchina da riparare e la malattia, spesso, non è soltanto un problema fisico. Per questo prendersi cura del Cliente e del Paziente è un’azione che racchiude in sé più di una dote.
Ma il “buon” consulente, quali qualità deve avere?
la Consapevolezza: un buon consulente deve essersi formato con scrupolosità e sapere in maniera approfondita l’argomento,
l’Umanità: deve essere interessato alla persona prima che al suo patrimonio,
la Sicurezza: un buon consulente deve essere sicuro di sé ma senza ostentare. Dev’essere sapiente con umiltà,
l’Empatia: deve riuscire ad identificarsi con il Cliente, farlo sentire compreso, accettato e guidarlo nelle sue scelte,
la Pazienza: deve essere a disposizione e dedicare il tempo alle esigenze del Cliente,
l’Ascolto: un buon consulente deve saper ascoltare il Cliente e mostrare interesse per i suoi quesiti,
la Comunicazione: deve saper parlare con chiarezza e semplicità, si deve far comprendere pur quando è necessario utilizzare il linguaggio tecnico.
Cerco quotidianamente di applicare queste regole nella mia professione tenendo presente che la propria soddisfazione passa attraverso la soddisfazione degli altri.
Se hai già un Consulente misuralo con le 7 regole sopra elencate. Se ancora non hai un consulente, sono disposto ad ascoltarti.